Desidero e anelo alimentare una cultura dell’accompagnamento nella vita quotidiana.
Accompagnare è un verbo così bello: rispettoso, sobrio, umano, caldo. Dice di presenza attenta ma non opprimente.
Accompagnare è camminare vicino ad altrə e lasciare che altrə camminino al mio fianco; essendo consapevole della mia fragilità che si fa parzialità; una parzialità che mi apre a fare spazio all’altrə.
L’immagine dell’accompagnamento che mi viene è quella di tenere una mano accanto alla persona per farla sentire sostenuta ma non trattenuta; che senta che è parte di uno spazio sicuro e libero dove può esprimersi e dove può fiorire nella sua specificità, senza giudizi mortificanti.
Quante occasioni abbiamo nella vita quotidiana per creare spazi sicuri perché le persone possano fiorire?
Come mi sento io quando mi lascio accompagnare? Mi posso fidare e affidare; posso denudarmi di quelle strutture che non lasciano respirare la mia anima;
Io sento che nella nostra società ci sia tanto bisogno di accompagnare processi e lasciarsi stupire da ciò che emerge. Senza voler sapere tutto in anticipo.
Accompagnare la vita, nutrendo contesti per vivere la vita in profondità; ascoltando quella dimensione spirituale, che è anelito di ulteriorità, che ci abita. Senza fuggirla, ma abitandola.
Accogliere la Vita, accompagnando la vita.